C´è un Lombardo alle isole Tremiti. E´ lì da quasi 150 anni, adagiato sui fondali di San Domino, pochi metri prima di Cala degli Inglesi. Per un secolo e mezzo è passato inosservato (o quasi) a barche e sommozzatori, tutti lo guardavano ma nessuno gli ha mai concesso la giusta attenzione. Poi ha fatto un tuffo un signore dall´Emilia Romagna ed è arrivata la scoperta: Lombardo è assai importante, Lombardo ha fatto l´Italia. Il sei maggio del 1860 partì insieme a "Piemonte" dallo
scoglio di Quarto, Genova. Imbarcò 1089 uomini e una donna e si diresse alla volta di Marsala per liberare il sud dalla monarchia borbonica e ricongiungerlo all´Italia. Fu lo "sbarco delle due Sicilie".
Il 15 settembre 1841 partì per il suo primo viaggio diretto a Genova. Navigò sul percorso Marsiglia-Napoli dove giunse per la prima volta il 20 settembre 1841. Il "Lombardo", vapore a ruote, due alberi e 208 cavalli, costruito nei cantieri di Venezia per conto dell'Amministrazione degli II.RR Piroscafi Privilegiati con sede a Milano, fu iscritto nelle matricole del porto di Livorno per usufruire della favorevole legislazione doganale del Granducato.
Nel mese di Aprile del 1842 fu noleggiato alla Regina di Sardegna per conto della quale effettuò un viaggio fino a Napoli. Ma la cosa che lo rese "famoso" fu che il 5 maggio 1860, con il consenso di Fauchè, amministratore della "Rubattino", imbarcò insieme al vapore "Piemonte" i volontari di Garibaldi diretti in Sicilia.
A Marsala, durante le operazioni di scarico, fu attaccato dalle navi napoletane "Partenope" e "Stromboli" che lo costrinsero ad arenarsi su di un banco di sabbia e subire ingenti danni. Disincagliato grazie a numerosi tecnici ed operai giunti dal Piemonte, fu rimorchiato a Palermo dove rimase in arsenale, per le necessarie riparazioni, sino alla fine del conflitto. Incorporato prima nella marina dittatoriale siciliana, il 17 marzo 1861 entrò nella flotta della Regia Marina Italiana, e venne anche utilizzato come trasporto di prigionieri per le Isole Tremiti (isole utilizzate per prigionieri politici e non).
E' un'imbarcazione Italiana! e per questo è giusto ricordarla. E' un piroscafo che ha fatto praticamente la Storia d'Italia... e per questo è giusto ricordarlo.
Ed io vorrei farlo costruendo un modello che lo riproducesse nel modo più veritiero possibile. Ecco perchè chiedo anche a voi, occasionali lettori, se avete delle notizie o materiale riguardante questo pirovapore, di non esitare a scrivere e a contattarmi per scambi di opinioni, informazioni e quant'atro.
Per oggi vi saluto... ma ci sentiamo presto
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